Giallo monregalese scritto dal sindaco di Roburent, Bruno Vallepiano

Bruno Vallepiano, sindaco di Roburent e nostro collaboratore, è un appassionato di letteratura. Accanito lettore si è anche già cimentato nei panni dello scrittore ma solo ultimamente ha scoperto in sè la vena del “giallista” dando alle stampe (con l’editore Frilli di Genova) “Violazione di domicilio” un intrigante noir che evidentemente si propone di essere il primo episodio delle indagini di un insegnante “curioso” in tutti i sensi: culore di storia locale, spirito indipendente (ma generoso) e incapace di resistere alla tentazione di scavare nei fatti di cronaca trasformandosi in detective. Così Mauro Bignami, questo il nome del protagonista, si trova, per aiutare un amico nei guai ad indagare sulla morte di un montanaro per scelta, Desio Revelli. L’indagine -facilitata dall’amicizia e dalla reciproca stima fra il protagonista ed il comandante dei carabinieri- si dipana negli ambienti della droga e della pedofilia con un finale a sorpresa che, ovviamente non sveliamo. Per la verità, però, si ha la sensazione che la trama gialla sia solo un pretesto per raccontare “altro”. In primo luogo l’amore per le nostre vallate  -che Vallepiano traveste senza convinzione, con una spruzzata di nomi di fantasia- che giustifica le più disparate scelte di vita. Paesi, borgate e cittadine capaci di trasformare le persone e, in qualche modo, di redimerle. Di conseguenza la passione per la storia locale attraverso le scoperte e gli approfondimenti che ben conoscono gli amanti del genere: vecchi documenti, ricerche d’archivio, “incontri” con antiche vestigia. Ma la parte più convincente del romanzo sta nella calda trama di amicizie che circonda il protagonista. Rapporti schietti e trasparenti che trovano rifugio in luogo d’elezione: la locanda del Caimano Felice, le case ospitali, le baite.
Un microcosmo di personaggi positivi  -per quanto, magari singolari ed anticonformisti- capaci di solidarietà e rispetto, che aiutano, ma non giudicano, che sanno ascoltare e sanno consigliare.
Per questo è ancor più lacerante il contrasto con il magmatico insorgere del male, imprevedibile principalmente nella sua forma più abbietta. Personaggi disumanizzati dal vizio, capaci di qualsiasi turpitudine, anche di uccidere per procurarsi denaro “pulito”. Come se un unghiata delle tenebre contaminasse il mondo. E allora il professore-detective non esita e indaga coi suoi metodi fantasiosi e poco ortodossi fra cui, appunto, la violazione del domicilio del titolo.
E ovviamente -nonostante il groviglio iniziale di indizi e di piste- l’indagine va a buon fine.

Provincia Granda  del 08.01.09 – Claudio Bo